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AUDIOMACHIA DI UNO SCHIZOFRENICO

Estratto video | Ideazione e performance: Massimo Finelli | Video: Pier Paolo Patti | Voce: Massimo Finelli | Sound: Retina.it | 2013

<< Daniel Paul Schreber, presidente della Corte d'Appello di Dresda, figlio di un illustre educatore dalle idee ferocemente rigide, ebbe nel 1893, a cinquantun anni, una grave crisi nervosa ed entrò nella clinica psichiatrica di Lipsia, affidandosi all'autorità del suo direttore, l'anatomista P.E. Flechsig. La crisi aveva avuto inizio quando un giorno, nel dormiveglia, il presidente Schreber si era trovato a pensare che "dovesse essere davvero molto bello essere una donna che soggiace alla copula". A partire da questo punto si sviluppò in lui un prodigioso delirio, che lo fece passare per tutti gli estremi della tortura e della voluttà, coinvolgendo dèi, astri, demiurghi, complotti, "assassinii dell'anima", catastrofi cosmiche, rivolgimenti politici. Al centro di tutto erano la convinzione, in Schreber, di trovarsi vicino a essere trasformato in donna, e la sua lotta stremante contro un Dio doppio e persecutore.>> [Dall'introduzione alle "Memorie" ed. Adelphi 1974]

LA LUNGA LINEA ROSSA

Regia: Pier Paolo Patti | 2012

"La lunga linea rossa" è un video che ripercorre, in essenziali immagini e testi, una vicenda dell'arte a Napoli accaduta dal 1960 al 1975. È un percorso non lineare, anche contraddittorio, ma segnato dalla passione civile degli artisti che, nella molteplicità delle loro ricerche espressive, annodano i fili tra linguaggi dell'arte e contesto culturale, sociale e politico. Quella che nei primi anni sessanta è una presenza critica dell'arte che disarticola il panorama degli stereotipi e dei vecchi e nuovi conformismi dello "stile", nel corso del tempo, attraversando gli anni della rivolta culturale e delle lotte sociali degli anni 68-75, diviene per una parte dei protagonisti del Gruppo 58 (Documento Sud), della rivista Linea Sud e del Gruppo P66, con la "provocazione" di Luca (Luigi Castellano), un conseguente attivismo politico dell'arte. I testi di Luca pubblicati in manifesti, cataloghi e nelle riviste, rendono efficacemente le ragioni e gli obiettivi di quelle esperienze, che si conclusero con l'evento espositivo della Sala Rossa alla XI Quadriennale di Roma del 1975. (F. Cipriano)

 

 

MARTINE BEDIN, il film

Art Direction: Francesco Giuliani | Regia: Stefano Cormino, Bruno Capezzuoli | Fotografia: Vitaliano Lopez | Camera: Stefano Cormino Musica: Retina.it & Fulvio Di Nocera | 2009

"Il luogo dove Martine si muove è un luogo solitario, un luogo incerto, scivoloso e complicato. E’ il luogo dove Martine prova a disegnare il “disegno” stesso, cioè prova e prova rischiando ogni volta a dare un senso alto al disegno: rischiando sempre, indagando per immaginare che cosa è il disegno, indagando sul fatto che il disegno c’é, sul fatto che il disegno è necessario, domandando che cosa succede quando un “disegno” va a finire nel mondo, nelle mani di altri, penetra nella esistenza degli altri." Ettore Sottsass

 

 

NOWHERE FOREST

Musiche: Matter | Regia: Pier Paolo Patti | Interprete: Michele Nappi Sculture: Ciro Vitale | Camera e montaggio: Pier Paolo Patti | 2008

L' incontro tra Matter e Pier Paolo Patti nasce per dar vita ad esplorazioni rarefatte ed evanescenti, Nowhere forest accompagna il fruitore in spazi intimi ed infiniti, la combinazione tra suoni ed immagini diventa ipnotica, quasi un esperienza sensoriale.
La perfonmance e costituita da particolari visivi e sfumature sonore, confini impercettibili; lo scopo del progetto è di creare ambientazioni estranianti, oniriche, una sorta di spazio "parallelo" in cui ognuno di noi rischia di perdersi.

 

ROGER

Regia: Pier Paolo Patti | Interprete: Emiliano CampagnolaSoundscape: Retina.it | Fotografia: Salvatore Zerbo | 2006

Metafora dolorosa dell'aggressione sistematica, spietata ed imperturbabile inflitta all'individuo - ed alla sua capacità reattiva - nell'era della war/raw e della violenza mediatica, Roger mette in scena il malessere inconsolabile della condizione umana contemporanea, costretta ad un'impotenza lacerante senza scampo. Il primo uomo (o forse l'ultimo) del nostro mondo rinnova, nella ciclicità dell'esistenza, il dolore universale della Storia, pagandone lo strazio direttamente sul proprio corpo, trafitto da lame invisibili quanto affilate. Immagini di guerra e di morte - familiari come videogames - bombardano, mute e martellanti, il suo cervello, ininterrottamente sotto tiro del fucile mediatico.

 

 

 

 

WSTAWAC III

Video: Pier Paolo Patti | Musica: Retina.it | 2006

"Noi dobbiamo costruire un uomo che non soccomba alla degenarazione di questa nuova era. il giovane tedesco del futuro dovrà essere agile e slanciato, vivace come un levriero, corriaceo come il cuoio e, duro come l' acciaio di krupp".

Da un discorso di Adolf Hitler nel tempo in cui i sui generali nei lager torturavano e uccidevano con infamia milioni di ebrei.

 

CIVILIZATION

Regia, riprese e montaggio: Stefano Cormino | Musiche: ResinaDisegni: Sergio Milano | 2003

Il film, diviso in otto capitoli: uno per ciascuna traccia dell’album, si struttura come una vera e propria colonna video di “Opinio Omnium”, prima produzione dell’etichetta discografica Mousike Lab, nata dall’incontro dei Retina.it e Marco Messina, ex 99 Posse. Girato in 7 giorni, nei luoghi della provincia di Napoli alle pendici del Vesuvio, tra Castellammare di Stabia e Boscoreale, il video racconta nascita e morte di una civiltà industriale per mano di….
Immagini realistiche: paesaggi, piazze, strade viste sempre da differenti mezzi di trasporto, per poi filtrarle fino a coglierne un’anima digitale, dove le consuete coordinate spazio/temporali perdono significato, lasciando il posto alla ripetizione/loop in cui lo spazio ridotto a pixel viene sgretolato e riassemblato costantemente.

INSòGNO

Regia: Pier Paolo Patti | Musiche: Retina.it | Riprese e montaggio: Stefano Cormino | Animazione digitale: Francesco Balzano | 2003


“L’evoluzione ha generato specie umane differenti. Etica e società sono termini in disuso da tempo. Dai corpi morti si estraggono sogni…diventati merce preziosa”. Con questa didascalia si apre il cortometraggio Insògno, diretto da Pier Paolo Patti, girato e montato interamente in digitale il corto è un viaggio nell’incoscio di un essere umano. Un “sopravvissuto” ad un mondo-discarica dove i giorni sono illuminati esclusivamente dalla luce crepuscolare in attesa di una notte in cui non è consentito sognare. Non resta che rifugiarsi in un sonno indotto, in immagini sfocate in b/n, prodotte da una sostanza sintetizzata nelle “Dream Factory”. Fabbriche/laboratori, come antri infernali, sviluppatesi nelle viscere delle vecchie città.

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